venerdì 30 aprile 2010

sulla domanda per il riconoscimento degli assegni di ricerca

Caro Professore


mi sono accorto di non aver chiarito nella mia email precedente una
soluzione che mi è stata suggerita
da un mio collega. Scusandomi della mia insistenza, le rimando l'email
nella quale cambia solo l'ultima frase.


cordiali soluti
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Caro Professore

approfitto della sua competenza e disponibilita' per chiederle un
suggerimento sul mio caso.

Sono un professore associato appena confermato dell'Università di Siena
e sto per richiedere
la ricostruzione della carriera. Ho avuto un assegno di ricerca per 4
anni, ma l'ateneo di Siena non riconosce
ancora gli assegni di ricerca, nonostante un gruppo di ricercatori e
assegnisti abbia già fatto un richiesta
esplicita al rettore in tal senso
http://groups.google.it/group/assegnisti-siena/web/riconoscimento-adr-ricostruzione-di-carriera. Inoltre, so che attualmente al senato è in discussione il ddl Gelmini che prevede l'eliminazione della ricostruzione della carriera. Non so se mi conviene includere nella lista delle attività per le quali chiedo il riconoscimento gli assegni di ricerca. Il mio dubbio, che non so se sia fondato, è che -nel caso che io non chieda il riconoscimento dell'assegno adesso, l'ateneo possa riconoscere successiamente gli assegni di ricerca solo a chi ne aveva fatto richiesta; - nel caso che io chieda il riconoscimento dell'assegno, l'ateneo possa prendere tempo per decidere in merito allungando i tempi del riconsimento talmente a lungo che se nel frattempo viene approvata la lgegge Gelmini, io possa perdere il diritto alla ricostruzione della carriera. Per ovviare a questi due situazioni, mi è stato suggerito di richiedereprima la ricostruzione della carriera senza indicare gli assegni di ricerca e diprocedere in seguito alla richiesta di integrazione con della ricostruzione con l'assegno diricerca. E' una soluzione possibile? La ringrazio e mi scuso per averle rubato del tempo prezioso. Cordiali saluti
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caro collega
quando l'amministrazione di una sede decide di riconoscere gli assegni diricerca nella ricostruzione della carriera, il rettore invia una circolare atutti i docenti con la quale invita gli interessati a far domanda, entro unanno, per il riconoscimento degli assegni di ricerca, purchè non siano statigià riconosciuti 8 anni, massimo di riconoscimento consentito. E' questa laprocedura utilizzata dalle sedi che hanno deciso di riconoscere gli assegnidi ricerca. Può quindi attendere che l'amministrazione decida ilriconoscimento per fare la domanda. La domanda la può fare anche ora ma senza alcun effetto concreto sino a quando l'amministrazione non ha deciso in merito. Se la ricostruzione di carriera sarà eliminata e l'amministrazione non ha deciso,la domanda presentata ora resterà priva di effetto Cordialmente
Alberto Pagliarini

un servizio non può essere riconosciuto due volte

Caro Professore, Le avevo spedito una email tempo fa su una questione
inerente
il riconoscimento del servizio militare, che le riporto nel seguito.

--- inizio testo vecchia email ---

Sono ricercatore dal 30 dicembre 2002. Alla mia presa di servizio presso
UNIMI, ho fatto la richiesta di riconoscimento del servizio ai fini
giuridici
ed economici. Devo dire che tale richiesta e' stata fatta in automatico ed
in maniera non informata da parte dell'amministrazione.
Il problema, tuttavia non e' questo.

Dal 30/10/2008, ho preso servizio all'Universita' di Torino con un
trasferimento
per mobilita'. All'Universita' di Torino, il militare viene invece
riconosciuto
solo dopo la conferma. L'amministrazione di Torino dice che non sanno se
possono riconoscere il mio anno di militare visto che ne ho usufruito a
Milano.
Io ho ribattutto che questo, principalmente, comporterebbe un trattamento
diverso
rispetto i miei colleghi che invece ne usufruiscono.

Mi pare che l'interpretazione e la seguente applicazione diversa della norma
data
da Milano rispetto Torino vada solo a mio discapito. Per assurdo, se il mio
trasferimento
fosse stato al contrario, non avrei potuto usufruire del riconoscimento ai
fini economici.

--- fine testo vecchia email ---

Nella vecchia email le chiedevo quindi se c'era, a suo parere, qualche
possibilita' di vedermi
riconosciuto il servizio anche a Torino. Nel frattempo ho fatto domanda
congiuntamente al
riconoscimento dell'assegno di ricerca e la risposta di UNITO e' stata
positiva sull'assegno
e negativa sul militare con la motivazione che non posso godere due volte
dello stesso beneficio,
avendolo gia' goduto nei 3 anni prima della conferma a Milano.

Rimango del mio parere che questa scelta determini - per motivazioni non
dovute al mio
comportamento - un trattamento diverso rispetto i miei colleghi nelle stesse
condizioni.
Secondo lei, ha senso effettuare ricorso e se si, a cosa posso appellarmi?

In allegato il decreto direttoriale che rifiuta il riconoscimento del
militare.

Ringraziandola del servizio che ci presta, la saluto cordialmente,
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caro dottore
ha ragione l'ufficio: lo stesso servizio non può essere riconosciuto due
volte. Un ricorso è inammissibile. Cordialmente
Alberto Pagliarini

sui trasferimenti dei docenti

Gentile Prof Pagliarini

ho appreso da colleghi circa la sua attività di consiglio, assistenza ed
aiuto sulle normative universitarie, e mi permetto di disturbarla molto
brevemente.
Sono un Prof. Associato confermato presso il Dipt Biologia univ Bologna e da
circa 15 anni "pendolo" tra Bologna (lavoro) e Padova (casa).
Ho "pendolato" per 14 anni, praticamente tutti i 5 giorni lavorativi e,
talvolta, anche qualche sabato. A parte i proiblemi famigliari (ho moglie e
un figlio di 13 anni...) la mia salute si è progressivamente deteriorata e
ho sempre più difficoltà a sostenere il ritmo da pensolare con la dedizione
al lavoro che mi contraddistingue. Ho circa 260 Km di treno al giorno,
4.30-5 ore richieste per gli spostamenti, orari 7.30 AM-9 o 10 PM,
impossibilità ad avere una attività serale
sociale o di svago etc.
Le chiederei un suo consiglio su come muovermi su un possibile trasferimento
presso l'Univ di Padova (conosco vari colleghi ma finora nessuno pare
veramente disposto ad aiutarmi, perciò ci vorrebbe una normativa
indipendente da persone o conoscenze) o se mi può citare un caso simile da
lei già trattato in precedenza.

Non so se avrà tempo o voglia per rispondermi ma nel frattempo la ringrazio
e saluto cortesemente

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caro collega
i trasferimenti dei docenti da una ad altra sede possono avvenire solo
mediante concorso per trasferimento bandito da una sede. Chiunque è libero
di partecipare al concorso. L'unica possibilità è che Padova bandisca un
concorso per trasferimento sul suo SSD. Dopo si può trovare l'accordo sulla
chiamata. L'autonomia delle sedi teoricamente consentirebbe uno scambio tra
due sedi consenzienti di due docenti dello stesso SSD, della stessa
qualifica. Ma è moltro difficile da realizzare per ovvi motivi. Cordialmente
Alberto Pagliarini

sulle incompatibilità per i ricercatori universitari

G.le Professore,
ho avuto modo di guardare il suo blog "l'esperto risponde" e l'ho trovato molto utile ed interessante. Facendole i complimenti per esso mi permetto di esporle la mia situazione personale per sapere che cosa ne pensa.
Io sono ricercatore non confermato ed in quanto tale non posso svolgere la maggior parte delle attività alternative a scopo di lucro in base alla normativa esistente.
Mi è stato chiesto un favore da mio padre, che è un agente di assicurazioni ed io non ho ben capito se posso farglielo oppure no. Poiché, in virtù di una mia esperienza passata in campo assicurativo, sono abilitata a fare l'agente di assicurazioni, mio padre mi chiede di costituire con lui una s.r.l. e di prendere il mandato da agente al suo posto (lui a breve non potrà più farlo a causa dell'età) solo formalmente, quindi senza avere incarichi operativi e senza percepire alcun compenso.
Le chiederei dunque se questa carica sarebbe incompatibile con la mia posizione all'interno dell'università.
La ringrazio e la saluto cordialmente.

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gentile dottoressa
un soggetto non può essere agente assicurativo senza un regolare contratto con la compagnia assicurativa e i relativi compensi contrattuali. Ciò, ovviamente, è incompatibile con le funzioni di ricercatore di ruolo. Delle due l'una: o è agente a pieno titolo o non lo è. Se lo è scatta l'incompatibilità. Cordialmente
Alberto Pagliarini

sulle tabelle retributive 2009

Caro Collega,
di recente il mio ateneo mi ha ricostruito la carriera come ordinario, collocandomi in classe 3. La retribuzione netta che ricevo mi pare corrispondere, tuttavia, grosso modo (e considerate le trattenute per buoni mensa etc.) a quella della classe 2 e non ne comprendo la ragione. In allegato ti mando una copia dello statino, con la preghiera, se possibile, di fornirmi un chiarimento.
Grazie in anticipo e un saluto cordiale.
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cara collega
la classe retributiva iniziale delle mie tabelle è contrassegnata dalla sigla 00, conformemente alle tabelle ministeriali in vigore tanti anni fa. Pertanto la terza classe corrisponde alla classe 02 delle mie tabelle e gli importi lordi delle tre voci retributive delle tabelle e del suo cedolino coincidono esattamente. Cordialmente
Alberto Pagliarini

giovedì 29 aprile 2010

sull'aumento ISTAT

Gentile Prof. Pagliarini,

leggo di notizie in rete (ad es. http://www.cipur.it/aumentoistat2010htm.htm)
di un aumento del 3,09% delle retribuzioni di professori e ricercatori a
partire dal 1° Gennaio del 2010. A quanto le risulta, sono notizie attendibili?
Non ho trovato alcun comunicato ufficiale dell'ISTAT a riguardo.


Grazie e cordiali saluti
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caro collega
secondo la legge entro marzo di ciascun anno l'ISTAT deve calcolare l'aumento percentuale dei docenti sulla base degli aumenti avvenuti nell'anno precedente di tutte le categorie del pubblico impiego contrattualizzate. L'ISTAT puntualmente effettua questo calcolo entro il mese di marzo e lo comunica alla presidenza del Consiglio. Questa comunicazione è conosciuta per vie ufficiose ed è attendibile, anche perché non si è mai verificato che la presidenza del Consiglio abbia modificato la percentuale calcolata dall'ISTAT. L'aumento diventa ufficiale con la pubblicazione del DPCM sulla Gazzetta Ufficiale. Ciò avviene, ogni anno, dopo 3 o 4 mesi o, addirittura dopo 6 mesi, come già accaduto. Cordialmente
Alberto Pagliarini